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nov
08

RIFUGIATI ALLA VALLÉE

Avete mai pensato ad una vacanza alternativa?
Detto così sembra il titolo di una rivista patinata in realtà, scegliendo accuratamente gli
ingredienti (un rifugio di legno a 1700m, una spesa a base di fagioli, alcuni cani psicopatici
e personale CAI DOC), la ricetta (considerato anche un alto contenuto etilico)
potenzialmente esplosiva, può invece produrre un esito luminoso.
Dopo il lungo protrarsi del maltempo si parte il 6 di agosto sotto i peggiori auspici ma
all’arrivo il rifugio non ci delude: angolo bar ampiamente rifornito (i gestori hanno
incautamente lasciato libertà di consumazione), cucina attrezzatissima e spaziosa, bagni
piastrellati con sanitari nuovi anche se scompagnati e.. scala INTERNA per l’accesso alle
camere (dopo aver visto le foto eravamo ormai rassegnati alla scala a pioli sulla facciata).
Non basta: nonostante il tempo minaccioso i bagagli arrivano asciutti nelle stanze (forse
più adeguato cuccette, vista anche la presenza dei cani), insomma un vero splendore e
poi per noi che amiamo la ruvida intimità di un rifugio di montagna, l’aroma intenso del
cane bagnato, l’emozione di un bimbo che si lancia nel vuoto dal letto a castello, cosa mai
potremmo chiedere di meglio? Chi di noi preferirebbe mai un hotel a cinque stelle?
Il secondo giorno il tempo un po’ burbero ci lascia l’agio per esplorare i dintorni e poi dal
lunedì si parte con l’escursionismo selvaggio: le passeggiate tolgono il fiato (sia per le
vedute che per il dislivello) i ragazzi (un buon 40% dei rifugiati) corrono e non si stancano
e quando tornano mangiano anche le gambe del tavolo (vanno via perfino i famigerati
fagioli) In cucina si alternano team di altissimo livello e professionalità e la convivenza,
benchè riservi simpatiche sorprese (specialmente nella fascia oraria appena svegli / primo
caffè), è molto stimolante anche dal punto di vista culturale (pregevoli esecuzioni liriche,
cabaret, terzetti di chitarra e l’immancabile canto corale).
Considerando il bilancio infortuni modesto (un paio di scottature da forno, una vescica
grave, un ruzzolone dalle scale), l’intrattenimento vario (gite in montagna, pesca,
arrampicata e persino shopping), la frizzante compagnia, lo scenario abbagliante
l’esperienza può essere classificata senza esitazioni come un prodigioso successo:
ci vediamo l’anno prossimo per il sequel!

Luisa Pozzi

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