GHIACCIAIA DI MONCODENO
Museo delle Grigne
Data: 06/10/2019 – Partenza: ore 07,30 sede Cai Trasporto: mezzi propri – trasporto biciclette con furgone
Dislivello: m. +450 (-27 discesa in grotta) – ore: 1,30 + 2 ore visita grotta
scala difficoltà: E fino all’ingresso – EE in grotta. (discesa in grotta lungo la scala metallica con imbragatura e corda di sicurezza)
Con la collaborazione degli amici speleo di Erba viviamo l’esperienza di calarsi al “centro della terra”. Ventisette metri sottoterra in una grotta già conosciuta e studiata fin dai tempi di Leonardo da Vinci dove ancora vi sono piccole tracce di ghiaccio ipogeo risalente all’era glaciale. Per anni e anni utilizzata come “ghiacciaia” per estrarre blocchi di ghiaccio che con le slitte venivano trasportati fino a Esino Lario e via “acqua” fino a Milano, ora sostituita dai moderni frigoriferi offre uno spettacolo di stalattiti e stalagmiti di ghiaccio unico.
Usciti dalla grotta ci rechiamo al “Museo delle Grigne” a Esino Lario per calarci “virtualmente” nei meandri delle conformazioni carsiche scoprendone i meccanismi di formazione, la storia ed i fossili che già l’abate Stoppani ha raccolto e conservato lasciandoci un enorme patrimonio culturale.
Costo:
Soci: Euro 7 Non Soci: Euro 9 + Euro 8 Assicurazione cai
Informazioni ed iscrizione (obbligatoria) in sede entro: 04/10/2019
Equipaggiamento Obbligatorio:
da media montagna pile e giacca impermeabile più ricambio per scendere in grotta. Caschetto e frontalino (a chi non lo possiede verrà fornito).
Dichiarazione di esonero:
La frequentazione della montagna comporta dei rischi ineliminabili e per tanto con la richiesta di iscrizione all’escursione il partecipante esplicitamente attesta e dichiara di non aver alcun impedimento fisico e psichico alla pratica dell’alpinismo, di essere idoneo dal punto di vista medico e di avere una preparazione fisica e tecnica adeguata alle difficoltà dell’escursione della quale conferma aver preso visione delle caratteristiche.
Dopo il successo della “tranquilla” Notte Bianca al CAI, rilanciamo con l’Attendamento in Val Masino sabato 5 e domenica 6 settembre.
Partenza sabato 6 mattina alle 7.30 dalla sede CAI.
- Sacco a pelo.
- Abbigliamento da montagna con ricambio
- Torcia elettrica
- Scarponi
- MASCHERINA e igiene personale
- Pranzo al sacco per sabato mezzogiorno.
Tende cena colazione e pranzo al sacco di domenica fornito dal cai.
27 Marzo – Olgelasca – Valle di Brenna – Valle di Solda – Olgelasca (escursione propedeutica)
Partenza ore 9,00 sede cai – dislivello m. 211 – ore 2 – Diff. T
Più che un escursione, una passeggiate tra olmi, noccioli, frassini e ontani; fontanili (habitat naturale del gambero di
fiume e della rana agile e lataste) e rogge che ancora vi scorrono. Circa 10 chilometri per provare a camminare su un
sentiero. E al ritorno in sede …. sorpresa
10 Aprile – Anello della cascata del Cenghen (m. 670)
Partenza ore 8,30 sede cai – dislivello m. 350 – ore 2,30 – Diff. E
Facilissima escursione alla scoperta di un angolo spettacolare della Val Monastero. Lasciamo le macchine nel
posteggio ad Abbadia Lariana, da dove imbocchiamo per cominciare il “sentiero del viandante”. Ne percorriamo un
brevissimo tratto fino alla deviazione sulla destra per il sentiero 4 A indicazione Monte Bobino. Con lo stesso saliamo
fino a Navegno dove incrociamo il sentiero 5 A che percorriamo seguendo le indicazioni per la cascata. Transitiamo
sul ponte che scavalca il torrente Zerbo (lo stesso dà origine alla cascata) e seguiamo il sentiero che piegando a
destra giunge fin sotto alla cascata. L’acqua che cade con fragore per 50 metri incastonata nella fenditura scavata
nella roccia offre uno spettacolo davvero affascinante. Ai suoi piedi possiamo giocare e goderci il pomeriggio.
Dopodiché, torniamo sui nostri passi fino ad imboccare il sentiero 5 B che passando da Calech e per il borgo di
Linzanico scende lungo il sentiero “degli Ulivi” ad incrociare nuovamente il sentiero del viandante e quindi fino al punto
di partenza.
Monte Nuvolone (m. 1.067)
Partenza ore 8 sede cai – dislivello m. 500 – ore 2 – Diff. EE
Dal parco Monte San Primo che raggiungiamo in auto, affrontiamo la salita all’ultima vetta della catena. Imbocchiamo
la carrozzabile che pianeggiante ci porta verso il rifugio Martina, per lasciarla poco prima del rifugio e proseguire verso
l’Alpe delle Ville fino a raggiungere la dorsale solcata da un lungo sentiero che seguiamo fedelmente. Saliamo il
monte Fop per scendere alla Colmenetta e alla bocchetta di Lezzeno. Risaliamo ora al Ceppo del Mucchio e al
Roccolo. Raggiungiamo il passo del Nuvolone e proseguendo sul sentiero che taglia a mezza costa tutto il Monte
transitiamo dalla Madonna del Fungiatt e con un ultimo breve ripido tratto giungiamo sulla cima; dalla quale abbiamo
una visuale completa dei laghi sottostanti.
Il ritorno per medesimo itinerario.
15 Maggio – Erve – La Passata – Miniere “la Passata” – Capanna Monza – Erve
Partenza ore 8 Sede Cai – dislivello m. 691 – ore 4,30 (tutto il giro) – Diff. E
Una facile escursione ad anello. Dal paese di Erve (m. 557) con comodo sentiero giungiamo alla fonte “san Carlo” (m-
750), proseguendo ignoriamo le indicazioni per il rifugio e proseguiamo verso “La Passata” (m. 1.248). Come
suggerito dal nome è un “passo” anticamente segnava il confine tra il Ducato di Milano e La Serenissima di Venezia.
In tempi più recenti “passavano” al lunedì uomini e donne che da Burano si recavano al lavoro presso le fabbriche di
Lecco, gli uomini nelle ferriere e le donne nelle filande. Ora segna il confine tra le province di Lecco e quella di
Bergamo. Sono ancora visibili i cippi confinali. Da qui è tutta discesa, scendiamo prima verso la “Miniera della
Passata” dove si estraeva Piombo, possiamo entrare nei cunicoli per visitarla (portare torcia elettrica). Usciti
nuovamente alla luce del sole proseguiamo verso il rifugio Alpinisti Monzesi (più conosciuto come capanna Monza).
Ad attenderci un caldo piatto di pasta (non possiamo ritardare) e il meritato riposo. Il sentiero “Pra di ratt” ci riporta poi
ad Erve.
29 maggio – 52ma Marcia Verde (associazione Done – Cremnago)
Partenza ore 8,30 Oratorio di Cremnago 10 Km di solidarietà
A passo di corsa (o quasi), tra i sentieri e i boschi di Inverigo e dintorni, partecipiamo numerosi alla marcia che
annualmente l’associazione Done organizza in modo esemplare. Tutti con le nostre magliette targate “Alpinismo
Giovanile” felici di correre insieme per aiutare chi ha più bisogno di noi.
5 Giugno – Fiume Adda Rafting
Partenza ore 8 Sede Cai – dislivello m. 0 – ore 1,30
Esperienza inedita per il nostro alpinismo giovanile. Dopo le dovute spiegazioni e la preparazione dell’equipaggio
(vestizione compresa) da parte del personale della Indomita Valtellina River, tutti qualificati dalla federazione italiana
rafting, a bordo dei canotti ci lanceremo lungo le rapide per un avventura speciale in una natura diversa. Dei 313 Km
di lunghezza del fiume Adda che dalla Valle Alpisella scende fino al lago di Lecco da cui esce e raggiunge il Po a
Castelnuovo Bocca d’Adda, ne scenderemo circa 5 in un percorso della durata di un’ora e mezza circa. Non occorre
avere capacità speciali e nemmeno essere ottimi nuotatori, ma spirito di squadra (portare indumenti di ricambio).
10, 11, 12 giugno – tre giorni nella casa “Stella Alpina” a Isola (Madesimo) (m. 1.268)
Partenza ore 8,30 sede Cai
1° giorno – Campodolcino, visita Mu.Vi.S. – pranzo al sacco – Isola “Stella Alpina”
2° giorno – Sentiero del “Cardinello” rif. Stuetta – Andossi – Madesimo – Isola
Dislivello m. 700 – ore 4,30 (tutto il giro) – Dif. EE
2° giorno – partenza ore 8,30 – Lago Azzurro (m. 1.853) – dislivello m. 128 – ore 2 al lago – Diff. T
Valle Spluga. Il primo giorno, giunti a Campodolcino visitiamo il Mu.Vi.S., Museo della via Spluga e della Valle S.
Giacomo, un viaggio a ritroso nel tempo. Finita la visita, pranzo al sacco all’”acqua merla” di Campodolcino, poi
rifocillati e rilassati raggiungiamo Isola e la nostra casa “Stella Alpina” che ci ospiterà in questi tre giorni.
Sabato di buon mattino affrontiamo l’ascesa della “Via Spluga” (che abbiamo conosciuto al museo) lungo il sentiero
del Cardinello. Partiamo da fuori casa e attraversato il ponte sul torrente Liro, cominciamo a risalire la valle. La
Mulattiera all’imbocco della Valle del Cardinello diviene sentiero e risale intagliato nelle rocce strapiombanti sulla valle
fino a raggiungere Stuetta sotto lo sbarramento della diga dello Spluga. Percorriamo il camminamento dello
sbarramento che forma il lago artificiale con i suoi 32milioni di metri cubi di acqua e ne risaliamo il lato sinistro fino a
Montespluga (m. 1.908). Il ritorno lo faremo risalendo il piano degli “Andossi” e poi giù fino a Madesimo e poi a Isola.
Domenica una piccola passeggiata di “defatigamento”, da Motta-serenissima per comoda stradina saliamo a Mot di
Castegna (Motta Alta m. 1.850), proseguiamo sul sentiero che indica Rif. Chiavenna all’Angeloga (ci siamo già stati) e
Pizzo Stella (ci andremo) fino ad incrociare sulla destra la deviazione che ci porta alla conca dove splende il Lago
Azzurro (m. 1.853). Circondato da un bosco di conifere è una perla adagiata nel verde. Qui soleva riposarsi in
ammirazione di cotanta bellezza il poeta Giosuè Carducci che ne cantò l’estasi in una lirica del 1888. Il Lago Azzurro
è un “mistero geologico”, non si vedono torrenti che lo alimentano eppure si forma ogni primavera per scomparire in
autunno. Nel 2005 e nel 2006 però il fenomeno non avvenne ed il FAI lo incluse trai luoghi “da ricordare”, ma ecco
che nel 2007 riapparse.
Momenti di divertimento e svago. Una cucina dalla quale i nostri chef superstellati sforneranno piatti sublimi. Un po’ di
riposo e un po’ di aiuto nel condurre questa esperienza di soggiorno in autogestione; il tutto condito da tanta amicizia
e allegria renderanno questi tre giorni indimenticabili.